Come ogni anno, nel mese di febbraio, una volta spariti i cartelli dei saldi, tento con entusiasmo di lanciarmi all’inseguimento delle tendenze primavera estate; in altre parole, provo, con ricerche più o meno mirate, ad individuare quali saranno le novità, in fatto di moda, per l’imminente stagione calda.

L’attività (già descritta, per l’anno precedente, in altro post), devo dire, si fa ogni anno più complessa, ma al tempo stesso più divertente e, a tratti, esilarante.
Colori
La prima cosa che viene divulgata sono le novità in fatto di colori.
Non però colori normali, che si riescono più o meno a comprendere, ma colori di difficilissima interpretazione, che richiedono forsennate ricerche per essere collocati da qualche parte nella scala cromatica.
Nemmeno il tempo di capire cosa diavolo fosse il Radiant Orchid, colore top del 2014, che ecco comparire i nuovi must have del 2015.
Di seguito alcuni colori della stagione che sono riuscita a captare (senza pretesa di competezza): Lucite green, Toasted almond, Strawberry ice, Tangerine, Scuba blue, Acquamarine, Classic blue, Glacier Gray.
Molto intrigante il custard, che pare essere un “giallo senape pastello che dona subito a chi lo indossa un’aria rilassata e confortevole”, anche se, sinceramente, temo che il giallo senape pastello, più che un’aria “rilassata e confortevole”, mi possa donare un’aria del tipo “sono appena uscita da una brutta gastroenterite virale, ma sto facendo una cura a base di fermenti lattici; se tutto va bene nel giro di una settimana sarò di nuovo a posto”.
Ancora meglio il “Marsala”, colore dell’anno Pantone 2015, del quale sembra proprio non si possa fare a meno nella prossima stagione primaverile, che dovrebbe coincidere con un “bordeaux dai riflessi rosso marrone, di un’incredibile e naturale eleganza”.
Ancora non ho ben capito, ma ecco che mi viene in aiuto un’ulteriore definizione: “lo potete riconoscere proprio grazie al suo nome: è la sfumatura che un sorso di questo amato vino liquoroso assume quando si osserva in trasparenza il bicchiere verso il sole” (mah!).
Anche qui mi vedo già nella difficile opera di tentare, con un bicchiere di vino in mano, di abbinare questo fantastico color “marsala” con gli altri pezzi del mio guardaroba.
Stili e tendenze
Ma la palette dei colori è niente al confronto di quel che riservano le tendenze in fatto di abiti, che sembrano pervase da un trend lievemente schizofrenico.
In pratica, sempre stando alle mie ricerche preordinate all’inseguimento delle tendenze primavera estate, per essere sufficientemente trendy mi dovrei vestire spaziando tra (non invento ma cito):
anni settanta “tanto suede, tante frange, tanti stivali sotto le gonne, tanti abiti vaporosi in stile figli dei fiori”; oriente, “con abiti che richiamano quelli originali cinesi, ma anche i classici kimono giapponesi”; mille righe anche larghe orizzontali e multicolori, oro, mare.
Jeans anche total look “una divisa metropolitana ispirata alle tute da meccanico o da operaio dei primi 900 “(chissà che caldo); ma anche pois, eleganza militaresca, fiori optical, nodi drappeggiati, scamosciato delicato, stampe “strambe”, preppy polo.
Non senza dimenticare tailleur in pelle “dal cocco, allo struzzo, dal rettile alla nappa”, frange, crochet dresses.
Ricapitolando
Quindi, ricapitolando, un giorno tutta in jeans dalla testa ai piedi, il giorno dopo in divisa da ufficiale dell’esercito, per poi passare, in serata, ad un kimono giapponese.
Oppure, alla mattina, un bel tailleur in pelle di rettile (oppure, perché no, anche in struzzo), magari arricchito con qualche dettaglio a fiori optical; alla sera, anni settanta, con pantaloni a zampa d’elefante e una bella stampa “stramba” (definizione che lascia spazio alla più fervida immaginazione).
Il tutto senza mai tralasciare di scegliere almeno un pezzo (che so, il tailleur in rettile) nella tonalità custard (il giallo senape pastello di cui sopra, quello che dona subito a chi lo indossa un’aria rilassata e confortevole), ed un’altro pezzo (ad esempio la divisa da ufficiale dell’esercito) in raffinato Marsala.
La prima sensazione è quella di leggero stordimento.
Pensandoci bene, però, c’è un risvolto notevolmente positivo in questa miscellanea di tendenze e stili, dal sapore lievemente delirante.
Infatti, in qualunque modo ci si vesta e qualsiasi abbigliamento si scelga dall’armadio, anche senza rifletterci in maniera troppo approfondita, c’è la forte probabilità di azzeccare almeno una tendenza di stagione, il che, tutto sommato, è un bel vantaggio.
Se vuoi leggere altre pagine del mio Diario da Blogger, puoi dare un’occhiata a questo post qui.
Tailleur in rettile…uauuu…quasi quasi mi fiondo in porto …così….che ne dici????
Anto! Che bello! Finalmente…mi mancavi troppo in questo blog…