Uno dei momenti più agognati da tutti i bambini del globo, e più temuto dalle rispettive madri, è indubbiamente la fine dell’anno scolastico.
Non tanto (o non solo) per via della necessità di riorganizzare tutta la routine famigliare ventiquattr’ore su ventiquattro, quanto per la ben più complicata esigenza di prendere parte alle numerose e frenetiche iniziative che pullulano per celebrare il fatidico momento.
Allo scoccare dei primi di giugno, come se fosse in arrivo una sorta di giorno del diluvio universale, le agende si riempiono di appuntamenti fantasiosi (e talvolta un po’ sadici), paragonabili soltanto a quelli che spuntano nel mese di dicembre, in vista della chiusura per le vacanze natalizie.
Un tempo l’inizio delle vacanze estive veniva celebrato con tre o quattro gavettoni sul piazzale della scuola ed un bella pizza in una chiassosa pizzeria, con genitori (alle elementari) e senza genitori (alle medie), generalmente conclusa con lancio di panini e lamentele da parte dei gestori del locale.
Oggi, invece, in una specie di gara di originalità, si presentano i seguenti eventi celebrativi della fine della scuola, generalmente concentrati nell’arco di una settimana, e posti in sequenza uno dopo l’altro, capaci di mettere a dura prova anche le madri (e i padri) più resistenti e votati al sacrificio.
Il calendario tipo
Ecco un calendario tipo di una normale e tranquilla famigliola senza particolari pretese.
Per i maschi: torneo di calcio di fine campionato in località impervia semisconosciuta con partenza prevista alle ore 6.30 del mattino, partecipazione di venticinque squadre, permanenza sotto il solleone per l’intera giornata intervallata da pranzo in trattoria per centocinquanta, e premiazione finale fino a notte inoltrata.
Per le femmine: saggio di acrogym a tema “il circo”, con interpretazione a gruppi di trapezisti, gitane, e domatori di leoni (previa, ovviamente, accurata preparazione del costume di scena che, per i malcapitati genitori dei domatori di leoni, non è proprio di immediata e facile realizzazione).
In alternativa (sempre per le femmine): saggio di canto; in questo caso la parte più dura sono le prove serali in casa al cospetto dei genitori (stremati dalla giornata di lavoro, ma devoti alla causa) e di fratelli e sorelle, molto meno devoti e pronti a scatenare la rissa a ogni do di petto mal riuscito.
Per entrambi i sessi: festa del catechismo, comprensiva di scenette con lettura e recitazione di pezzi del vangelo e canti religiosi (e non); a seguire, cena condivisa con incarichi personalizzati sul tipo di cibo da portare; inutile quindi sperare di cavarsela con una bella insalata di riso, quando la scaletta prevede di dover portare mango, ananas e papaya per dare un tocco esotico alla serata.
In alternativa: pellegrinaggio (naturalmente a piedi, se no che pellegrinaggio è?) al santuario della Madonna, con pranzo al sacco e partita di pallone all’arrivo, figli contro padri (quelli che non sono stramazzati al suolo durante il pellegrinaggio).
E ancora (per i più alternativi): torneo di bocce (dei bambini) in dialetto regionale, con gradita performance dei genitori nelle battute finali.
Ma non è finita
A completare il tutto, più o meno negli stessi giorni di fine maggio inizio giugno, si colloca la maratona di comunioni, cresime, battesimi, e qualche matrimonio.
Gli impegni si presentano generalmente tutti insieme, di modo che la giornata tipo di una famiglia media, con figli in età scolare, nella prima settimana di giugno a fine scuola, si presenta più o meno così.
Madre: mattinata in ufficio, corsa a prendere i bambini, recita dell’asilo in inglese, pomeriggio (quel che ne resta) in ufficio; cena condivisa del catechismo con rappresentazione di brani del vangelo.
Padre: mattinata in ufficio, pellegrinaggio al santuario con partita di pallone, pomeriggio in ufficio, serata con prove di canto.
Le famiglie con tre o più pargoli sono costrette ad ingaggiare dei figuranti, tipo il nonno, istruito per tempo e dotato di piantina con orari, al saggio di acrogym, e la tata al torneo di bocce; tutto ciò, però, con scarsa soddisfazione dei bambini, che gradirebbero avere sempre e comunque mamma e papà presenti (possibilmente di buon umore e sorridenti, e non isterici e accaldati come al termine della finale dei quattrocento ostacoli).
Nel week end: comunione della cuginetta alla mattina, cresima del vicino di casa al pomeriggio, torneo di tennis nel mezzo (con cambio d’abito in corsa, nel tragitto dalla chiesa al ristorante).
Finalmente, l’ultimo giorno di scuola
Il tour de force, fortunatamente, si conclude, come per magia, con l’ultimo giorno di scuola, dove tutti improvvisamente si dileguano ed i genitori sono finalmente liberi di programmare a tavolino, con diagrammi ed algoritmi, gli incastri per far quadrare la sistemazione degli adorati pargoli nei tre lunghissimi mesi di vacanza estivi.
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