I regali di Natale sono una di quelle cose che svela moltissimo della personalità dell’individuo, anche perché tutti, in un modo o nell’altro, devono farli e sono quindi chiamati, annualmente, ad affrontare questa durissima prova.

Ecco le principali categorie di soggetti che si possono incontrare in questo particolare periodo dell’anno.

Quelli esageratamente previdenti

Ad ottobre iniziano a parlarne e stilano elenchi divisi per gruppi e sottogruppi (bambini, adulti, colleghi dell’ufficio, amici, parenti stretti, parenti meno stretti, conoscenti, regali di riserva, e via dicendo).

A metà novembre, mentre il tuo corpo sta ancora tentando di metabolizzare il ritorno dell’ora solare, hanno già fatto tutti i regali e sbandierano il fatto ai quattro venti, facendoti venire l’ansia anticipata e il senso di colpa permanente.

A dicembre, quando tutti iniziano a sentire l’atmosfera natalizia, non sanno più tanto bene cosa fare, ed iniziano a stilare elenchi sul menu’ e l’apparecchiatura della tavola.

Possono essere sfruttati per scopiazzare qualche idea, dal momento che i gruppi e sottogruppi si assomigliano un po’ tutti.

Quelli che riciclano i regali

Tranne casi rarissimi, che rivelano abilità da professionisti, i riciclatori dei regali di Natale sono alquanto maldestri, in quanto generalmente improvvisati.

L’idea del riciclo non nasce da una vera e propria attitudine fraudolenta, ma da un’idea improvvisa, per lo più dettata dalla mancanza di tempo e dall’abitudine di ridursi all’ultimo momento.

Ed è qui che nascono i problemi.

Il riciclatore, infatti, quasi mai si ricorda chi è stato a regalare quella bottiglia che incarna il riciclo perfetto, e quindi rischia, anzi, ha quasi la ragionevole certezza, di rifilarla alla stessa persona che gliel’ha regalata l’anno prima.

Inoltre, il regalo riciclato non è per definizione acquistato pensando a chi lo riceve, e presuppone quindi sempre un adattamento di dubbio gusto (ah, ecco, non sapevo che fossi diventato astemio/allergico al cioccolato/intollerante al glutine proprio il mese scorso, guarda un po’ cosa va a capitare).

Infine, il riciclatore tende sempre a lasciare delle tracce, tipo biglietti, segni di apertura/richiusura del pacchetto, etichetta che indica la provenienza da una città diversa, o comunque dimostra segni di nervosismo durante la consegna del regalo.

In poche parole, se non siete tagliati per la frode, lasciate perdere.

Quelli che impacchettano i regali

I casi sono due.

O siamo le regine del craft e del fai da te, e allora sbizzariamoci nell’imparchettatura che sarà ancora più bella del regalo stesso, o siamo negate, e allora facciamo serenamente la coda nel negozio e facciamoci impacchettare il regalo.

La cosa più tremenda in assoluto sono infatti quei regali fasciati con la carta molla e spiegazzata, senza fiocco, e con lo scotch appiccicato tutto storto, che proprio non si possono guardare.

Quindi, rassegnamoci: o siamo capaci, e verrà apprezzata l’estetica del nostro intervento, o non siamo capaci, e verrà apprezzato il fatto che abbiamo perso tempo per fare pazientemente la coda davanti al banco dei pacchetti, generalmente in mezzo a gente per nulla amichevole, per aspettare il nostro turno.

Quelli bravi a farli

Quelli bravi a fare i regali (categoria rarissima) sono gli unici rilassati durante il mese di Dicembre, perché hanno sempre l’idea giusta, sempre carina, sempre azzeccata, sempre misurata e non rischiano di sbagliare.

In effetti, quello della misura del regalo è un bel problema, perché il regalo esagerato, che mette in imbarazzo chi lo riceve, è quasi peggio del regalo sottotono, quindi, centrare la misura del regalo, è una vera e propria dote.

Gli appartenenti a questa categoria si riconoscono perchè raramente si agitano, dal momento che nutrono la consapevolezza che, anche riducendosi alla sera del 24, verrà sempre loro in mente qualcosa di azzeccato.

L’unico problema degli azzecca-regali è che, dal momento che fare regali a loro viene molto facile, sono piuttosto esigenti, e poco propensi a perdonare l’incapacità altrui (mia).

Quelli bravi a riceverli

Quelli bravi a riceverli (anch’essi piuttosto rari) sono capaci di gioire nel  modo giusto, di trovare sempre il lato positivo del regalo, grande o piccolo che sia, di gratificare enormemente il donatore.

Fare regali a questi soggetti è un vero piacere, perché sono realmente in grado di apprezzare intimamente anche i regali brutti, trovando sempre in essi (purché sinceri) un lato positivo.

Il fatto è che quasi mai gli appartenenti alla prima categoria appartengono anche alla seconda, e viceversa.

Anche in questo caso, infatti, quelli bravi a ricevere i regali (io), generalmente non sono tanto capaci di farli, non per mancanza di entusiasmo o di buona volontà, ma perché l’idea giusta viene loro sempre un secondo dopo avere fatto l’acquisto, vengono assaliti da mille dubbi e, soprattutto, si dimenticano sistematicamente quello che hanno regalato l’anno precedente.

Il problema dei regali di Natale è dunque particolarmente insidioso per chi appartiene a questa particolare specie, che conserva sempre un senso di frustrazione di fondo.

In conclusione, l’unica soluzione potrebbe essere che alcuni li fanno (quelli capaci) e alcuni li ricevono (gli entusiasti), che è un po’ il mood che ho tentato di instaurare nella mia famiglia, anche se, mi rendo conto, è un tantino squilibrato.

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