Ogni quattro anni si presenta uno di quegli appuntamenti che, più di ogni altro, è in grado di mettere a confronto l’universo maschile e quello femminile, meglio noto come “Mondiali di calcio”.
Il mio ruolo di moglie e madre di tre maschi, mi consente una posizione di osservatrice privilegiata del fenomeno.
I vari personaggi
L’esemplare maschio adulto, che già durante l’anno è fortemente concentrato su coppe, campionato e tornei di calcio minore (specie se dotato di prole dello stesso sesso), dà in questa circostanza il meglio di sé.
Generalmente, sin da qualche settimana prima della cerimonia d’inaugurazione, comincia la fase della “rimembranza”, che consiste nel rievocare tutti i mondiali dei quali Lui ha memoria (all’incirca dai cinque anni in poi), con elencazione, non solo di formazioni, risultati e marcatori, ma anche delle specifiche circostanze in cui si trovava in ogni singolo momento (“a casa di mio nonno che aveva appena comprato il televisore a colori”; “nel bar del campeggio dove avevo appena finito di montare la tenda”, e così via).
Se due o più di questi esemplari s’incontrano nelle settimane in questione, cominciano una sorta di gioco che può andare avanti per ore (“anche tu bevevi una Coca Cola mentre Tizio tirava quella punizione?” “E non mi dire che ha spostato il piede sinistro quando Caio ha esultato dopo aver segnato il terzo gol?”).
L’esemplare maschio preadolescente è, ovviamente, appassionatissimo di calcio e sciorina a memoria nomi e date di nascita dei calciatori di tutte le squadre, ma com’è nella sua natura, polemizza praticamente su tutto, suscitando le ire paterne.
Il maschio medio piccolo, generalmente, si addormenta sul divano subito dopo il calcio d’inizio – anche perché, trattandosi di Mondiali, le partite “clou” scontano il fuso orario, e si svolgono di norma tra mezzanotte e le due di notte -, ma non rinuncia assolutamente al piacere esotico di dormire ovunque tranne che in camera da letto.
L’esemplare maschio piccolo, non essendo ancora in grado di seguire l’incontro per intero, partecipa festosamente giocando a calcio nel soggiorno, tirando di destro e di sinistro ripetute bombe che sfiorano pericolosamente tutti i soprammobili esistenti.
Io
In tale contesto, la figura femminile si colloca con una certa difficoltà; tuttavia, alcuni accorgimenti dettati dall’esperienza possono rivelarsi assai utili.
La tentazione di chiudersi in un’altra stanza della casa con l’intera collezione dei DVD di Sex & the city va scartata, dal momento che considerata poco patriottica (“ma come, ci sono i Mondiali e vai da un’altra parte?”) e comunque resa impossibile per via delle continue urla che, a intervalli regolari, provengono dal soggiorno.
Certamente da evitare è l’idea di andare in bagno al quarto d’ora del primo tempo; se malauguratamente (o per fortuna, a seconda dei punti di vista), la squadra preferita dovesse segnare proprio in quel momento, si renderà indispensabile trascorrere nella toilette tutti i novanta minuti, oltre ad eventuali supplementari e calci di rigore (“stai pure dov’eri! Non vorrai mica interrompere la scaramanzia!”)
Occorre, poi, resistere alla tentazione di domandare ogni trenta secondi se quello era fuorigioco (tanto è provato che la regola del fuorigioco, ovviamente salvo eccezioni, è incompatibile con la logica femminile), o fallo da simulazione, cosa che non fa che irritare il concentratissimo pubblico maschile.
In pratica
In pratica, o ci si procura e si studia a memoria il regolamento integrale prima della cerimonia d’inaugurazione, o ci si rassegna a intuire qualcosa qui e là, tanto quando segnano, si capisce.
Sono senz’altro proibite tutte le attività rumorose; meglio quindi non farsi venire in mente di svuotare la lavastoviglie o appendere un quadro, e questo (cosa misteriosa) non solo durante lo svolgimento del gioco, ma anche e soprattutto durante l’uscita dagli spogliatori, i saluti dell’arbitro e l’esecuzione degli inni nazionali.
Infine, del tutto inutile domandarsi come mai suscitino tanto interesse gli incontri Iran Ghana e Algeria Corea del Sud; i Mondiali sono Mondiali e non vanno interpretati e capiti, ma accettati come dogmi insondabili, dotati del grandissimo pregio di generare euforia collettiva nel misterioso universo maschile.
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I love it!!
Grazie Filippo
Grande scrittrice dalla sottile ironia!! Ce n’è veramente per tutti i gusti… Brava Ale, hai una nuova “follower”!
E che fantastica “follower”! Sono lusingata!