Da che parte cominciare?
Le librerie sono piene di fantastici manuali che offrono validi suggerimenti per trovare l’ outfit ideale per tutte le occasioni.
Ci sono preziose indicazioni, corredate da splendide immagini, su come vestirsi per andare in ufficio, in palestra, a scuola, e outfit perfetti per matrimoni, inaugurazioni, cene d’affari, pic nic in campagna il giorno di Pasquetta, e così via.
Il grosso problema è però dato dal fatto che, tutti questi meravigliosi outfit, presuppongono di poter partire da casa, in una situazione idilliaca, e di avere il tempo sufficiente per farsi una bella doccia, scegliere i vestiti, prepararsi, truccarsi, e controllare il risultato finale.
Ma, soprattutto, danno per scontato che da casa, una volta vestiti di tutto punto, ci si diriga direttamente nel luogo prestabilito; cosa che, il più delle volte, non succede.
In altre parole, la domanda chiave non è “come mi posso vestire per andare a una festa di bambini”, ma piuttosto “come mi vesto per andare a una festa di bambini, dopo che ho passato tutta la giornata in ufficio e non ho alcuna possibilità realistica di passare da casa a cambiarmi?”
E’ ovvio che non si può risolvere il problema dell’outfit ideale semplicemente cambiando lo stiletto con una scarpa da ginnastica, dal momento che nessuna donna sana di mente porterebbe mai un tailleur gessato con un paio di sneakers.
Quindi, le soluzioni vanno trovate altrove
Tenendo conto di questa preziosa riflessione – a meno di non possedere la nocciolina di Superpippo che garantisce una trasformazione istantanea – bisogna elaborare una serie di stratagemmi, utili per adattare un unico look di base alle diverse situazioni.
La fonte principale d’ispirazione rimane sempre e comunque il cambio repentino d’immagine di tutti i Supereroi dei fumetti.

Ad esempio.
Il binomio leggings più stivali si presta perfettamente all’occasione sopra indicata (e alle sue innumerevoli varianti), dal momento che, al mattino, abbinato a giacca e camicia, va benissimo per la riunione di lavoro, mentre al pomeriggio, una volta eliminata la giacca, è assolutamente tollerabile per un compleanno di treenni.
Qualche difficoltà insorge verso marzo/aprile, quando lo stivale inizia a far sudare tremendamente il piede, ma, fortunatamente, la stagione più calda permette di tirar fuori quei fantastici abitini un po’ svolazzanti che stanno bene sia con un paio di décolleté (per l’ufficio), sia con le ballerine (per assistere alla lezione di tennis o di danza dei pargoli).
Scarpe, queste ultime, che hanno l’incomparabile pregio di poter essere trasportate praticamente ovunque (anche nella valigetta dei documenti).
Altri stratagemmi
Un altro valido alleato è costituito dal bagagliaio della macchina (o della moto, per le più esperte) che, debitamente attrezzato, può contenere tutta l’attrezzatura per affrontare il diluvio universale, e arrivare all’inaugurazione dell’ultima mostra come se niente fosse, sfoggiando, al di sotto della cerata con cappuccio lunga fino ai piedi, un perfetto tubino nero accessoriato di tutto punto (un po’ tipo James Bond in gonnella).
La fantasia e il senso pratico femminili in questo campo non hanno limiti: un’amica, dotata di chioma perfetta, ha confessato di indossare una cuffia per doccia sotto il casco da moto, che rimuove con tecnica impeccabile insieme al casco medesimo (anche perché, in caso contrario, se cioè fosse sorpresa con tailleur nero e cuffia da doccia in testa in pieno centro cittadino, solleverebbe non poche perplessità).
Un’altra idea brillante è quella di nascondere un vestito da sera (del tipo che non si stropiccia) all’interno della borsa per la palestra.
Basterà prenotarsi per la lezione delle diciannove, e lo spogliatoio (con doccia annessa) non avrà nulla da invidiare alla cabina telefonica di Superman.
Con l’ulteriore vantaggio che lo spogliatoio, a differenza della cabina telefonica, generalmente è dotato di specchio ed asciugacapelli.
L’arte di arrangiarsi
Naturalmente, poi, nella borsa di ogni donna moderna, un po’ come nelle tasche di Eta Beta, si nascondono gli strumenti più impensati e geniali, capaci di risolvere i problemi più disparati in tempo reale (variabili in base al grado di fantasia e intraprendenza della proprietaria).
Si passa da ago e filo, pinzette, forbici, cerotti, forcine, bottoni, fazzoletti di vario tipo, presenti in quasi tutte le borse, a metro da sarta, colla, dentifricio, scotch, lucido da scarpa e, per le più organizzate (con passato da boy scout), perfino coltellino svizzero e cacciavite.
Ciascuno di questi oggetti possiede svariati tipi di utilizzo, a seconda delle esigenze e dei momenti della giornata.
Così “nella tragedia”, lo scotch può servire per fare l’orlo ai pantaloni, le pinzette per le sopracciglia tolgono perfettamente le spine dai piccoli piedi, ago e filo possono ricucire in qualunque momento l’orecchio del coniglietto di pezza (garantendo il meritatissimo titolo di Dottoressa Peluche).
Per non parlare della possibilità di creare fantastiche acconciature con penne e matite, e di ridurre una scollatura troppo profonda unendo i due lembi di stoffa con una forcina per capelli.
Insomma, il segreto per ottenere buoni risultati in tema di outfit, dopo aver consultato i fantastici manuali “come mi vesto per”, è quello di evitare di scoraggiarsi, prendere le idee migliori, e poi dare libero sfogo alla fantasia, cercando di mixare accuratamente idee brillanti e senso pratico.
Il tutto consolandosi, al pensiero che, in fondo, all’inizio, anche Cenerentola aveva avuto i suoi bei problemini!
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