Natale è una festa strana, diversa dalle altre.
Tutti si agitano, anche quelli che fingono indifferenza, e ciascuno interpreta un ruolo diverso, secondo il proprio carattere e non si sa che altro, in una specie di bizzarra rappresentazione collettiva.
A un osservatore esterno, tipo marziano, che arrivasse sulla terra nel periodo prenatalizio, si paleserebbero i seguenti curiosi personaggi.
L’entusiasta del Natale



L’entusiasta del Natale (di sesso femminile, salvo rare eccezioni), ama profondamente il Natale.
Ha un cuore infantile che rimane sopito durante tutto l’anno, ma riaffiora puntualmente subito dopo thanksgiving.
Il 25 novembre ha già fatto l’albero.
Ogni anno cerca di farlo più alto, e lo riempie con più palline, più nastri, più decorazioni, alcune delle quali conservate da quando era molto piccola e sopravvissute a diciotto traslochi.
Finge di fare l’albero per compiacere i propri bambini, che apparentemente coinvolge nella preparazione, ma in realtà vuole fare tutto da sola secondo il suo schema prefissato e, di nascosto, sposta continuamente gli addobbi messi dai figli in posizione non gradita.
Durante la preparazione dell’albero costringe tutti i familiari ad ascoltare cori natalizi, che verranno poi riproposti per tutto il mese, nel tentativo di ritrovare l’atmosfera dei grandi magazzini di New York City.
Sforna a ripetizione biscotti alla cannella che, a ogni occasione, rifila ad amici e parenti per non ingrassare.
A volte fa il presepe, vero e proprio ricettacolo di polvere, più che altro per rivedere in faccia le statuine di quando era piccola.
In alcuni casi estremi riempie l’intera casa di presepi, di cui fa collezione, o peggio, di Babbi Natale, acquistati in giro per il mondo, alcuni a grandezza naturale, che ballano e cantano Jingle Bell in tutte le lingue (anche nel cuore della notte, se urtati incidentalmente).
L’entusiasta si gode veramente l’atmosfera natalizia e diffonde calore umano intorno a sé, anche se a volte un tantino in eccesso.
Infatti, generalmente, va in crisi quando, scartati i regali e mangiata l’ultima fetta di panettone, le luci della sua personalissima ribalta si spengono e sorge l’alba sul 26 dicembre.
Scrooge
Il vero Scrooge, com’è noto, odia il Natale; o meglio, ha con il Natale un rapporto di amore-odio.
Scrooge è un finto burbero, con un cuore tenero che aspetta solo di essere scoperto, come nella novella di Dickens.
Il fatto è che abbaia furiosamente a tutti quelli che cercano di scoprirlo e così, il più delle volte, resta incompreso.
Ma il vero problema è che generalmente, per una strana legge di attrazione degli opposti, Scrooge tende a sposarsi con l’entusiasta del Natale della pagina precedente (quella che il 25 novembre ha già fatto l’albero) e così, per tutto il mese di Dicembre, il matrimonio è messo a dura prova.
Più lei sforna biscotti cantando White Christmas, più lui impreca invocando l’arrivo dell’Epifania; più lui consulta i dépliant delle vacanze estive cercando di proiettarsi mentalmente nell’atmosfera di ferragosto, più lei riempie la dispensa di pandoro e cotechino.
Quando la coppia ha figli, i bambini risultano leggermente disorientati.
Non capiscono se il padre ha subìto un shock in età infantile per colpa di Babbo Natale o di qualcuna delle sue renne, o se è la madre ad essere stata colpita in testa da piccola dallo scatolone degli addobbi.
Nel dubbio mantengono un atteggiamento prudente, evitando di porre troppe domande.
Gli schizofrenici del Natale



Gli schizofrenici del Natale sono generalmente una famiglia e sono divertentissimi.
Non hanno ancora capito bene se il Natale gli piace o se lo odiano e quindi, ogni anno, sperimentano a caso diversi tipi di esperienze, nella speranza di trovare, prima o poi, quella adatta a loro.
Il loro atteggiamento è più o meno questo.
Un anno li incontri e dichiarano festosi: “Quest’anno a Natale non vogliamo vedere nessuno, quindi partiamo per un viaggio oltreoceano il 23 dicembre, mentre tutti si affannano a comprare il panettone, e torniamo l’8 gennaio, così non rischiamo di incontrare neppure la Befana”.
Cosa che, di per sé, potrebbe anche apparire come una bella idea originale; peccato però che l’anno successivo, quando li incontri di nuovo, ti destabilizzano dichiarando solenni: “Quest’anno per Natale abbiamo deciso di organizzare la cena della vigilia a casa nostra, così possiamo invitare tutti i parenti di cui abbiamo traccia”.
“Saremo in quarantanove e abbiamo ingaggiato Babbo Natale che irromperà nel bel mezzo della festa con tanto di slitta trainata da renne per distribuire i regali ai bambini”.
“Poi andremo tutti e quarantanove alla messa cantata di mezzanotte, dove alcuni di noi si esibiranno nel coro delle voci bianche”.
I maratoneti del Natale



I maratoneti del Natale amano la tradizione e/o ne sono vittime sacrificali.
Fondamentalmente non vogliono o non possono modificare le tradizioni natalizie sedimentate in anni di rapporti famigliari e, quindi, ne prendono festosamente parte.
Il calendario tipo dei maratoneti del Natale prevede i seguenti eventi, impegnativi ma necessari per non scontentare tutto il parentado: cena della vigilia con famiglia di lei, pranzo di Natale con famiglia di lui, tombola pomeridiana con zie ottuagenarie accompagnata da panettone e frutta secca, cena di Natale con famiglie riunite, pranzo di Santo Stefano con cugini e zii di secondo grado, e infine ulteriore pranzo del 27 per smaltire gli avanzi con quelli, tra i parenti superstiti, che non sono crollati con la gastrite.
Oltre alla parte gastronomica (di forte impatto), l’allegro tour de force prevede una serie di curiose abitudini tra le quali, ad esempio, si possono ricordare: racconto di aneddoti risalenti ai primi del novecento durante gli antipasti (sempre gli stessi, rigorosamente ripetuti di anno in anno con le stesse parole per una sorta di bizzarra scaramanzia).
Poi: scambio, durante l’aperitivo, di pacchetti contenenti regali pressoché identici da un Natale all’altro (talvolta riciclati), accompagnato da gridolini di stupore estasiati; accenno di battibecco tra suocera e nuora, poi stemperato in un festoso brindisi; inspiegabile transumanza per recarsi, il pomeriggio del 26 dicembre, a vedere l’ultimo cinepanettone, con coda interminabile e rissa per accaparrarsi il parcheggio.
I maratoneti del Natale, comunque, non temono nulla, avendo sviluppato un’ammirevole resistenza a tutte le circostanze sopra rappresentate; in ogni caso snno che, fortunatamente, Natale si presenta una sola volta l’anno.
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