Un anno
Un anno non è un tempo casuale. E’ un tempo significativo, è il tempo in cui maturano un sacco di cose e si completa un anno scolastico, è il tempo in cui si vedono passare tutte e quattro le stagioni, è il tempo che avevamo stabilito per la nostra esperienza di famiglia expat.
Quando siamo partiti non sapevamo quanto sarebbe durata questa nuova vita; era un po’ una scommessa, un salto nel buio, la voglia di sperimentare, di cogliere un’occasione.
Nono, non è stato per niente facile, è stato estremamente difficile, l’adattamento di una famiglia con tre folletti in età diverse in un’altra nazione, la vita da expat, le differenze culturali, linguistiche, la mancanza di punti di riferimento, non sono cose banali, non è stato né tranquillo, né scontato.


Ma abbiamo deciso di continuare a restare qui, nonostante il tempo instabile, nonostante il lungo inverno, nonostante la mancanza della luce abbagliante della lunga estate mediterranea, nonostante i momenti di confusione, nonostante il fatto che per andare da qualunque parte devi progettare un viaggio come se ti spostassi in un altro continente (tempi compresi).
La magia di Londra
Perché Londra è sempre magica, esattamente come ci è apparsa all’inizio, il primo giorno che siamo arrivati qui.
E’ una città che ti chiede molto, ma ti dà in cambio la magia, quell’insieme di sensazioni di euforia/energia/entusiasmo/coinvolgimento/passione/creatività tutto mischiato insieme, che ti stordisce, ma di cui senti di non poter più fare a meno.
Rivedendo questi mesi a ritroso come un film, e di certo ben contenta di trascorrere l’estate in Italia, vicino al rumore rassicurante del mio mare, sento di dover dire un sacco di grazie.



Nuovi amici
Grazie alle mie meravigliose amiche internazionali che tra una lezione in palestra, un cinema in lingua originale ed un caffè da Costa mi hanno fatto conoscere le loro culture, tradizioni, cucina, modo di vivere, religione, usanze, con conversazioni in inglese su tutti gli argomenti della vita, che sembravano più il giro del mondo in ottanta giorni che normali chiacchiere da bar.
Credo sinceramente di avere imparato di più sul sistema politico ed economico mondiale in un anno durante questi caffè, che in anni di professione forense.
Grazie alle mie amiche italiane che vivono qui da tempo, che mi hanno accolto, aperto le loro case, presentato i loro amici, e generosamente regalato un po’ della loro esperienza, nonché fornito un sacco di indirizzi fondamentali per la sopravvivenza (compreso dove andare a mangiare la focaccia al formaggio, quando in preda ad attacchi nostalgico-liguri).
Grazie alle mie amiche/vicine di casa, che costituiscono una categoria a parte; vivendo qui ho imparato un nuovo concetto di vicino, che nella mia vita precedente mi era apparso solo come il personaggio un po’ antipatico che generalmente non mi salutava in ascensore.
Ma qui è tutto diverso, perché in un posto dove le persone provengono da tutto il mondo, e praticamente nessuno ha accanto a sé genitori, zii e cugini su cui poter contare, il concetto di neighbour è decisamente di altro tipo.
Se hai un pizzico di fortuna, come quella che ho avuto io, il tuo vicino è quello che ti accoglie con i fiori, che c’è sempre, e che ti aiuta nel momento del bisogno (cioè all’inizio, praticamente sempre), perché generalmente c’è passato prima di te e si ricorda molto bene di come si era sentito (perso).
Sì, cambia tutto
Grazie ai miei insegnanti e compagni di corso internazionali della scuola di inglese che ho frequentato nei primi quattro mesi (Callan Method).
Quella scuola colorata, divertente, multirazziale, caotica, che all’inizio mi sembrava una gabbia di matti, mi ha insegnato a parlare in inglese nella vita di tutti i giorni ed a cavarmela (più o meno) in tutte le situazioni, nonostante il mio ridicolo accento italiano che perdura e fa infuriare i miei tre folletti (in particolare il folletto piccolo “mamma, non parli male in inglese, ma quella erre proprio non si può sentire”).
Grazie al mio angolino speciale di fiume, proprio sotto casa mia, con vista sul ponte di Kew e sulle house boat adagiate pigramente lungo gli argini, nel quale mi rifugio quando ho bisogno di respirare con calma, e che mi accoglie sempre con un panorama diverso, simile, ma mai uguale a se stesso.



Al mio parrucchiere, che mi ha consentito di fare conversazione in condizioni estreme (cioè parlandomi velocissimo con il phon acceso puntato contro il mio orecchio).
All’inizio non capivo praticamente niente, ma ha sicuramente accelerato molto il mio processo di apprendimento della lingua.
Una nuova me
Grazie agli amici italiani che sono venuti a trovarci dall’Italia, e che hanno condiviso con noi una parte del nostro entusiasmo, delle nostre avventure, sottoponendosi in maniera paziente a tutte le maratone da me imposte, con programma fittissimo per “condividere in tre giorni tutto quello che ho scoperto vivendo qui”.
A tutti coloro che, a scuola o a casa, durante questo primo anno mi hanno aiutato nel non semplice compito di far adattare i folletti ad una realtà completamente nuova per loro, senza mai darmi la sensazione che fosse pesante, ma incoraggiandomi sempre.
Alla musica, che a Londra è ovunque, per le strade, nei pub, nei teatri e nelle scuole, sempre e comunque di altissimo livello.
Una musica che ti entra dentro senza che tu te ne accorga, e ti accompagna come una colonna sonora invisibile ma sempre presente, qualunque cosa tu faccia e ovunque tu decida di andare.
Infine
E infine grazie a Londra, una città incredibile che ha una vera e propria personalità, un carattere, una precisa e ben delineata indole, che non puoi confondere con nessun’altra.
Che, proprio come una persona, a volte ami e a volte odi, a volte ti opprime e a volte ti manca, a volte ti accoglie e a volte ti sfugge, a volte ti spaventa, ti innervosisce, ti stritola, ma che, innegabilmente, ti trasforma in una persona diversa, completamente diversa, da quella che eri prima di arrivare qui.



Anche perché non esiste una sola Londra, ma la Londra di ciascuno, fatta di luoghi, suoni, profumi, cibi, scorci, orari, incontri, colori e luci completamente differenti a seconda di chi li vive.
Ognuno ha la propria Londra, e anche io adesso ho la mia.
Quindi, alla fine, dopo questo anno, resteremo qui, e questa categoria del blog che ho chiamato London, continuerà ad esistere e ad accogliere tutti i miei post su tutto ciò che ancora devo capire, e scoprire, di questa magica città.
Se volete leggere l’inizio della nostra storia di expat cliccate qui e qui
Che belle queste parole.
Che bello sentire vibrazione ed emozione di una Londra che purtroppo quest’anno è stata protagonista in molte notizie di cronaca ahimè.
Che bello sapere che esiste una Londra per tutti e che a volte, con tenacia e tanta buona volontà, anche un’avventura si trasforma in meraviglia.
Buone vacanze al mare e buon ritorno a Londra.
Ma questa volta, se torno in UK, d’obbligo un caffè 😉
A presto
Monica
Monica io ti aspetto, lo sai.
Sarà bellissimo condividere con te, che come me sei una sognatrice, un po’ di questa magia, che resiste nonostante tutto.
Intanto mi godo il sole e il mare di questa bellissima estate italiana, che come tutte le cose, riesco ad apprezzare di più ora che la vedo da fuori e non è più così scontata come prima … buona estate anche a te amica viaggiatrice e a presto. Ale
Brava, bella, interessante e sempre interessata a cose nuove, mamma attenta e occhi e cuore sempre pronti a cogliere il meglio di ogni cosa.GRAZIE a te Carissima Alessandra. Io son felice di poterti leggere ancora. Un grande abbraccio a tutti voi. Ornella
Grazie Ornella, tu sei un tesoro! Le tue parole sono sempre incoraggianti e affettuose e mi riempiono di gioia sempre! Non vedo l’ora di rivederti per poterti raccontare di persona la mia fantastica avventura …
Grazie,Alessandra, per aver condiviso queste tue emozioni con noi lettori. In questa tua avventura è sempre stato un po’ come essere lì con te e vivere ogni tua scoperta con entusiasmo anche se da lontano. ❤️
Spero di rivederti prima o poi! Un abbraccio a tutti e 5.
Arianna
Ciao Ari!!! Grazie davvero di cuore delle tue parole e grazie di seguirmi; è una grande gioia per me condividere le mie scoperte e la magia di Londra, dove, ormai è deciso, ci fermeremo ancora. Sono più che sicura che ci rivedremo presto … un grande abbraccio, Ale