Vantaggi e svantaggi.
Per quanto mi riguarda (forse non sono portatissima), le situazioni di sconforto legate al ruolo di madre sono numerose.
Ad esempio: quando di tre non ce n’è uno che obbedisca alla prima (ma come, io che pensavo di avere le caratteristiche di leader perché me lo avevano detto in un test alle elementari); quando preparo la cena e volevano tutti e tre qualcosa di diverso; quando guardo di nascosto S.O.S. Tata e mi rivedo moltissimo nelle protagoniste della puntata (non so se è un caso, ma le famiglie con tre maschi che si azzuffano vanno per la maggiore).
L’essere mamma, però, a pensarci bene, offre una serie di vantaggi incommensurabili, che tenterò di esporre qui di seguito.
I vantaggi di essere mamma (per il momento, di figli in tenera età).
Uno
Quando si vuole rifiutare un invito non particolarmente gradito, ce la si può cavare alla grande dicendo che uno dei pargoletti non sta bene (con tre, la casistica è vastissima, si va dal mal di pancia, alla febbre, al virus gastrointestinale che, come si sa, non dà particolare preavviso). Unico neo: l’autogufata; infatti, per una sorta di legge del contrappasso, non ben identificata, ma scientificamente provata, la patologia dichiarata insorge veramente nel giro di ventiquattr’ore.
Due
Si può finalmente pronunciare la fantastica, e fatidica, frase “questa casa non è un albergo!”, che non ho mai capito tanto bene cosa significhi e che, data l’età ancora piuttosto limitata dei tre folletti, non è nemmeno troppo pertinente (specie per quello di quattro anni), ma fa sempre la sua porca figura e mi è sempre sembrata il massimo dell’autorevolezza. Naturalmente, va pronunciata con una certa enfasi, ma quello dell’interpretazione melodrammatica direi che non è mai stato un mio problema.
Tre
Si gode di una fantastica scusa per guardare, con una certa regolarità, Dottoressa Peluche, Peppa Pig e i Breadwinners (o altri inconfessabili cartoons; ciascuno ha il suo punto debole), nonché andare al circo, all’acquario a vedere la vasca delle foche, o altri luoghi similari, mettere sotto l’albero latte e biscotti per Babbo Natale, e così via (a me, personalmente, piacerebbe anche vestire le bamboline di carta e infilare collane di perline, ma con tre maschi mi sono dovuta adattare). Tutte attività che, altrimenti, superati i nove anni, desterebbero non poche perplessità.
Quattro
Dopo avere pranzato con fettine di bresaola e carote scondite, si può (anzi, si deve), fare merenda con pane e Nutella. Il massimo sono quei panini piccoli rotondi e farciti all’inverosimile che si trovano alle feste dell’asilo, che si possono ingurgitare con nonchalance in un solo boccone.
Cinque
Infine, last but non least, se si rompe il telecomando, o altro oggetto elettronico di pregio, o si perdono le chiavi della macchina, si può sempre dare la colpa al folletto piccolo (“ma chissà dove le avrà messe?”), cocco indiscusso di tutta la famiglia, che nessuno avrà mai il coraggio di redarguire (sì, lo so, questa è un po’ da vigliacchi, ma io proprio non resisto alla tentazione).
In realtà, l’elenco dei fantastici vantaggi di essere mamma potrebbe ancora continuare, ma non vorrei suscitare le rappresaglie dei folletti, che, quattrenne a parte, leggono con regolarità questo blog; inoltre, svelare tutti i trucchi, mi potrebbe privare di quel minimo di autorietarietà che ancora riesco, faticosamente, a preservare.



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