Nel maggio piovoso di Londra post lockdown, la scena artistica londinese si sta rianimando come non mai, e proprio in una di queste mattine ancora poco primaverili, sono stata alla Newport Street Gallery a vedere l’incredibile ed emozionante mostra di Damien Hirst “End of a Century,” di cui ti racconto in questo post.

La Newport Street Gallery si trova nell’area di Vauxhall, e la stazione della tube di riferimento è appunto quella di Vauxhall sulla Victoria Line.

Da qui in dieci minuti di cammino si arriva a Newport Street, la strada occupata per i due terzi dalla Galleria d’arte in questione, di proprietà di Damien Hirst, uno degli artisti contemporanei più influenti al mondo, esponente della corrente della corrente Young British Artists.

La Newport Street Gallery

L’edificio in cui si trova la Galleria è di per se spettacolare.

Si tratta di è un ex laboratorio di falegnameria e scenografia teatrale, ridisegnato da Caruso St John Architects.

L’edificio nell’ottobre 2016 ha vinto il RIBA Stirling Prize, cioè il premio assegnato annualmente dal Royal Institute British Architecure all’architetto che ha dato il maggiore contributo all’architettura britannica nell’anno di riferimento.

La Newport Street Gallery espone normalmente l’immensa collezione personale di opere d’arte di vari artisti, di proprietà di Damien Hirst.

Infatti, a partire dagli anni ottanta l’artista ha intrapreso infatti una collezione che annovera circa 3.000 opere, che vengono esposte alla Newport Street Gallery attraverso mostre tematiche.

Ma attualmente è in corso la mostra End of a Century, visitabile fino al 13 giugno 2021, dove si trovano esposte più di cinquanta opere realizzate da Damien Hirst nel corso della sua carriera iniziata ai tempi degli studi alla Goldsmith University di Londra.

Le opere esposte in mostra risalgono in particolare agli anni ottanta e novanta.

D’altra parte, alcune di queste opere sono state raramente esposte insieme in precedenza, il che rende la mostra particolarmente interessante, poiché offre l’occasione di ammirare alcuni dei pezzi più importanti e conosciuti dell’artista in un unico contesto.

Il piano terra

Ecco alcune delle opere esposte al piano terreno.

La prima sala, dove si possono ammirare alcuni dei suoi animali immersi in formaldeide (tra cui lo squalo di sei metri all’ingresso della mostra) e le famose teche piene di medicinali Medicine Cabinets.

Decisamente merita la seconda sala.

Il primo piano

Ed alcune delle opere esposte al primo piano, tra cui l’opera Up, up and away, in cui il volo di tre anatre viene immortalato in formaldeide e Waste, un parallelepipedo di vetro riempito con rifiuti medici.

Non mancano le famosissime pillole accompagnate dalla scritta “The idea was to have a cabinet that contained a single person’s pill consumption over a lifetime, but lifetimes vary”.

Ma ecco altre opere esposte al secondo piano.

L’entrata della mostra è libera e gratuita, ma occorre riservare il proprio accesso prenotando in precedenza per ragioni di contingentamento del numero degli ingressi.

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