Autunno a Londra
Ho sempre amato l’ autunno.
Non mi ha mai fatto tristezza, anzi.
Mi è sempre sembrato come l’inizio di qualcosa, di un nuovo anno, di un nuova nuova stagione, di un nuovo modo di vedere le cose o, come quest’anno, di una nuova vita.
Una nuova vita in una città diversa, con uno scenario diverso davanti alla finestra quando alla mattina mi alzo e prendo il caffè, un sacco di persone nuove da conoscere, un milione di cose nuove da fare e un sacco di sensazioni (belle e brutte) da gestire in questo vortice di cambiamento.
Ma l’autunno continua a piacermi. Sempre.
E l’autunno londinese ha le sue caratteristiche, per certi versi simili a quelle di tanti altri posti nel mondo, ma per qualche ragione particolari e diverse.
Queste sono le cose che amo dell’autunno londinese.


Il clima
Non pensavo che l’avrei detto, e mi rendo conto di andare, forse, controcorrente, ma mi piace il clima di Londra in autunno.
La parola chiave è variabile.
A volte al mattino mi sveglio che piove, è tutto grigio e un po’ buio; ma anche nella giornata che si preannuncia come la più grigia possibile, ad un certo punto (magari dopo un’ora) il clima cambia completamente, si asciuga tutto e spunta il sole.
Già questa cosa mi mette di buon umore, il fatto cioè di avere comunque sempre una chance, non doversi per forza rassegnare ad un’intera giornata di brutto tempo.
Fa un po’ ridere quell’idea di doversi sempre portare dietro l’ombrello, come nelle illustrazioni dei libri di inglese delle medie, ma alla fine ci sia abitua, e non è poi così male.
Ma poi, ciò che realmente mi fa impazzire, è che quando spunta il sole, o, più in generale, nelle giornate di tempo bello, l’aria è limpida e luminosa, ed i contorni degli edifici, degli alberi, dei monumenti, si stagliano in maniera perfetta, come in una cartolina o in un disegno.
Di colpo spuntano fuori paesaggi così, che mi sorprendono ogni volta.



Halloween
All’inizio di ottobre, in una mattina qualsiasi, sono entrata nel supermercato sotto casa e, improvvisamente, ho capito cosa significa Halloween nei paesi anglosassoni.
Significa centinaia di zucche arancioni di ogni forma e dimensione, ordinatamente suddivise e ordinate in ceste in base alla loro grandezza, che aspettano di essere acquistate, e trasformate in altrettante zucche intagliate di Halloween, in centinaia di case diverse da mamme e bambini, e da chiunque abbia il desiderio di cimentarsi in questa cosa, che a me è sempre sembrata difficilissima.
Tutto il mese di ottobre è pervaso da quest’atmosfera di attesa della notte di Halloween, e scorre tra preparativi, organizzazione di eventi e annunci di feste di tutti i generi; tutti i negozi si riempiono di gadget e di vetrine a tema e il colore arancione predomina su tutto.
Non vedo l’ora di scoprire che cosa, in effetti, riservi la notte di Halloween qui, e di sperimentare la versione autentica della tradizione del trick or treat di cui ho sempre letto nei libri, senza mai comprendere fino in fondo in che cosa consista veramente.
Insomma, un po’ come per il Natale, la parte più bella è l’attesa collettiva, insieme a quella sensazione di autunno intenso che sprigiona da questa festività.





Passeggiare lungo il fiume
Passeggiare lungo il fiume ha un che di autunnale per definizione.
Non so se è per il colore dell’acqua che assorbe i mille riflessi delle foglie degli alberi, per il fascino un po’ malinconico dei ponti che si susseguono a intervalli regolari e permettono di contemplare lo scenario da una parte e dall’altra, per quelle casette di mattoni con le porticine colorate che fanno subito venir voglia di appollaiarsi su una poltrona dietro alla finestra con in mano un libro ed una tazza di tea fumante.
Di certo, una componente fondamentale di tutta questa atmosfera autunnale lungo il fiume è data dalla luce, che in autunno è particolarmente limpida, e dal fatto che le giornate si accorciano, creando l’impressione di voler fuggire via troppo velocemente; fatto sta che ad una certa della giornata ora viene fuori questo desiderio irrefrenabile di fare due passi lungo il fiume, in un punto qualsiasi della città.



A cup of tea
Un’altra delle cose che mi piacciono di Londra è il modo in cui bevono il tea.
Il Tea è qualcosa di più di una bevanda, è una specie di panacea di tutti i mali; se hai un problema, ti senti un po’ giù, hai voglia di rilassarti un attimo, o semplicemente sei stanco della giornata, ti offrono un tea.
Se hai cinque minuti da riempire, vuoi riscaldarti per l’aria pungente del pomeriggio, o vuoi risolvere i più grandi problemi esistenziali della tua intera vita, ti offrono un tea.
Ed in effetti, dopo un po’ di tempo, incominci a pensare anche tu che forse sì, hai proprio bisogno di una bella tazza di tea per sistemare le cose.
Incomincio a pensare che quest’idea del tea funzioni solo qui.
Dalle altre parti, non mi verrebbe mai in mente di prendere un tea alle cinque del pomeriggio, o in qualsiasi altra ora della giornata, ma qui invece sì, forse perché ci credono tutti, tanto che mi sembra quasi di bere una pozione magica.
Autunno a Londra è quindi anche una tazza di tea davanti alla mia finestra con vista del fiume, seduta sulla mia poltrona preferita con i duemila libri che ho intenzione di leggere sparpagliati tutti intorno a me, laptop e iphone da una parte e la mia musica preferita nelle orecchie, per quel brevissimo intervallo di tempo che riesco a ritagliare nel delirio della mia giornata, delle incombenze quotidiane, del traffico, della gestione della mia famiglia expat, prima che l’ennesima rissa tra i mie tre folletti rompa l’incantesimo.
Le vetrine di Fortnum & Mason esprimono bene il concetto.



Qualche altra tip
Se volete leggere ancora dell’autunno di Londra e della sua atmosfera, potete leggere quest’altro post, cliccando qui.
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