Day 1
Ho già fatto questo fatto questo viaggio ad Hong Kong, esattamente un anno fa.
Ma questa volta ci sono anche loro, i tre folletti, che rendono tutto diverso.
Viaggiare con i bambini è sostanzialmente, e più che mai, fabbricare ricordi.
Nel senso che loro, con la loro semplice presenza, consentono di collegare tutti i posti che visitiamo a qualche episodio specifico che li riguarda.
Noi abbiamo il capriccio storico sul ponte di Brooklyn, la varicella sul Grand Canyon, la corsa a cercare i bagni nel National Air and Space Museum di Washington.
E poi l’orsetto di peluche dimenticato in Austria e così via, in un crescendo di momenti che consentono di personalizzare tutti i luoghi ed i principali monumenti delle tante località che abbiamo visitato.
Anche perché, siccome loro crescono, i luoghi visitati insieme “fissano” i ricordi nel tempo in maniera precisa, legata specificamente alla loro età nel momento in cui siamo stati lì, senza possibilità di equivoci.
Rifare con loro cose già fatte da soli, poi, consente di vedere tutto dal loro punto di vista, che è completamente diverso dal nostro e, in qualche modo, riesce sempre a sorprenderci.
L’arrivo a Hong Kong
Arriviamo ad Hong Kong, dopo lo stopover di un giorno a Dubai, verso le sei di sera e ci dirigiamo direttamente in centro.
Andare in centro dall’aeroporto di HK è, in effetti, una delle cose più semplici del mondo e, probabilmente ci riuscirebbero anche da soli (precisando che le scritte sono ovunque non solo in cinese, ma anche in inglese).
C’è un fantastico trenino che in meno di mezz’ora collega l’aeroporto ad Hong Kong Central (ma c’è una fermata anche a Kowloon, l’altro quartiere centrale di HK che si trova proprio di fronte, al di là della baia).
La fermata di HK Central, poi, è collegata ad un gigantesco complesso di grattacieli, contenenti anche un famosissimo centro commerciale, l’IFC Mall, dal quale si dipartono passerelle coperte sopraelevate che conducono in tutte le principali località di HK Central.
In pratica, se piove, e la destinazione è sufficientemente centrale, si può arrivare a destinazione dall’aeroporto trascinando la valigia a mano (o sdraiandocisi sopra e utilizzandola come uno skateboard, come amano fare i due folletti piccoli), senza aprire l’ombrello.
Dalle vetrate dei grattacieli del centro, nei quali si concentrano molti alberghi, si gode una spettacolare vista della baia.
Quindi, il nostro arrivo è a dir poco scenografico, e suscita grande stupore e gioia nei folletti, che si rifiutano di chiudere le tende al momento di andare a dormire.
Art Basel Hong Kong 2016
Hong Kong Convention and Exhibition Centre 24/26 marzo 2016
La mattina del nostro primo giorno ad HK comincia presto, perché siamo riusciti a trovare i biglietti per andare a visitare Art Basel, la famosissima fiera di arte moderna e contemporanea che si tiene annualmente anche a Basilea ed a Miami Beach.
Questa di HK è la versione asiatica, che riunisce quest’anno 249 gallerie d’arte provenienti da 35 paesi del mondo.
L’esposizione, che qui tutti chiamano show, si tiene all’HK Convention ed Exhibition Centre, bellissima struttura in vetro e acciaio che si affaccia sulla baia.
Per raggiungerla, dobbiamo percorrere la passeggiata sul lungomare che ci regala una spettacolare vista dello skyline di Kowloon, affacciato dalla parte opposta.
La magia di Art Basel
Portare i bambini alle mostre d’arte come questa è divertentissimo, perché il loro specifico punto di vista sull’arte contemporanea è assolutamente puro e spontaneo, privo di ogni condizionamento dovuto alla fama dell’artista o al valore dell’opera, che loro ovviamente non conoscono affatto.
In poche parole, per loro, l’opera d’arte o è bella o è brutta, non ci sono vie di mezzo o sfumature, e come critici implacabili esprimono il loro giudizio su ciascuna delle installazioni (numerosissime) che incontriamo.
Devo dire che la maggior parte delle opere piacciono a tutti e tre, segno della capacità dell’arte e degli artisti di coinvolgere e suscitare sensazioni in tutti gli esseri umani indistintamente, a prescindere dall’età dei destinatari.
Oltre all’esposizione all’Hong Kong Convention ed Exhibition Centre, in città si tengono moltissimi eventi ed installazioni collegate ad Art Basel 2016.
Sicuramente il più suggestivo è lo show “Time Waterfall” light installation, dell’artista Giapponese Tatsuo Miyajima, che consiste in uno spettacolo di led luminosi proiettato sull’intera facciata del grattacielo, alto 490 metri, dell’International Commerce Center a Kowloon, visibile da moltissimi punti della città.
Lo show si ripete ogni sera, per tutto il periodo della mostra e si aggiunge allo spettacolo di luci e suoni sui grattacieli del centro che si tiene ad Hong Kong quotidianamente, intorno alle otto, e che costituisce uno degli elementi di attrazione della città.
Terminata la visita, principalmente per causa fame dei tre folletti, ci dirigiamo a piedi verso il grattacielo della Bank of China, poco distante, dietro al quale si trova la stazione della cremagliera che conduce al Victoria Peak, punto panoramico della città per eccellenza.
Hong Kong vista dall’alto ed il Victoria Peak
Il Victoria Peak è il picco, sulle colline subito a ridosso della città, dal quale si gode la migliore vista di Hong Kong e dell’intera baia dall’alto.
Per raggiungerlo si può prendere il trenino a cremagliera (Peak Tram) dalla stazione (Garden Road Peak Tram Lower Terminus), che si trova in centro, proprio dietro al grattacielo della Bank of China, oppure il taxi.
Nei giorni di festa, tipo Pasqua e Pasquetta, meglio il taxi perché il trenino prevede una coda veramente, ma veramente lunga.
Il Peak è molto suggestivo; c’è una lunga passeggiata panoramica tra gli alberi che gira tutto intorno alla collina ed offre svariati punti di vista dello skyline della città dall’alto.
Si può percorrere tutto il sentiero, oppure soltanto una parte, a seconda del tempo che si vuole dedicare a questa escursione.
Ai bambini piace un sacco.
Mentre noi scattiamo foto con il cellulare, il folletto piccolo attira tutti i passanti con il suo particolare modo di fare fotografie: in pratica, disegna il panorama su una lavagnetta giocattolo (di quelle che si cancellano con una passata) e poi cancella tutto affermando ogni volta di avere scattato una foto.
Naturalmente pretende di fare “foto” anche a tutti i membri della famiglia e parecchia gente ci indica ridendo e pronunciando incomprensibili frasi in cinese.
Il quartiere di SoHo ed il Tempio di Man Mo
L’ultima tappa della giornata prevede la visita al Man Mo Temple, che si trova nel cuore di SoHo, quartiere molto caratteristico subito a ridosso delle vie dello shopping di Hong Kong Central.
Il quartiere di SoHo è molto colorato e divertente.
Le abitazioni sono molto fitte e disadorne, ben diverse dai lussuosi grattacieli del Financial District, ma la zona, comunque molto tranquilla, pullula di vita, mercatini, negozi di artigianato, locali e gallerie d’arte.
In mezzo a tutto questo si trova il tempio di Man Mo, tempio della Guerra e della Letteratura, nonché tempio più antico della città, molto amato dagli abitanti di qui, e veramente interessante da visitare.
Purtroppo non si possono fare fotografie all’interno, per rispetto del luogo di preghiera e, quindi, le uniche immagini che sono riuscita a scattare sono da fuori.
Il tempo scorre troppo in fretta e riusciamo a fare giusto un rapido giro per le vie di SoHo, prima di rientrare nel nostro albergo affacciato sulla baia, affrettandoci per non perdere l’appuntamento con il calare delle tenebre e l’accensione di tutte le luci dello skyline di Kowloon.
La prima giornata si conclude così, tra lo stupore e la meraviglia, con la vista dello dello show “Time Waterfall” dalle vetrate della nostra camera, in una delle città più fotogeniche che ci sia mai capitato di visitare.
Vi è piaciuto esplorare Hong Kong? Il racconto continua; se volete continuare ad scoprire Hong Kong con me cliccate qui.