Genova
Quando nasci in una città di mare, è il mare che cercherai sempre …
E’ difficile scrivere della propria città, perché si rischia sempre l’eccesso di confidenza, che porta ad ingigantire difetti, che agli occhi altrui sono invisibili, e/o a mitizzare dettagli, che per altri risultano pressoché insignificanti.
Tuttavia, è anche facile farlo, perché è come parlare di un amico, o di qualcuno che si conosce come le proprie tasche, con il tono confidenziale che non si riuscirebbe mai ad usare per una città diversa dalla propria.
Se dovessi usare solo quattro parole direi che, per me, Genova è mare, focaccia, e molto altro.



Volendo tentare una descrizione un po’ più lunga, forse il modo migliore è quello di elencare le cose che odio e quelle che amo di questa mia città, cominciando da quelle che odio.
Odio
Odio quando nei negozi tentano di dissuadermi in tutti i modi dall’acquisto:
“No, questo non ce l’abbiamo”
“Oh, che peccato, ma arriva di nuovo?”
“Eh, per quest’anno non penso proprio”
“Ma non è che avete quell’altro modello?”
“Nooo, quello lo abbiamo finito tre mesi fa”.
Più che altro, non riesco tanto a capire a che gioco stiamo giocando.
Odio il fatto che, per la maggior parte dell’anno, passo due ore a picchiarmi con la piastra per lisciare i capelli quando devo uscire la sera e, appena fuori di casa, sembro uscita dal bagno turco (diciamo che il clima secco è un’altra cosa).
Odio quando vado in giro per il mondo e mi chiedono:
“Di dove sei?”
“Di Genova”
“Ah, sì certo, Genova…, vicino a Portofino” (grrrrr)
Odio quando di sera, all’uscita dal Cinema (primo spettacolo), devi girare tutta la città per trovare qualcosa da mangiare tipo San Giuseppe a Betlemme, perché “a quest’ora la cucina è chiusa”.
Un po’ come se alle dieci scattasse una specie di coprifuoco (forse un retaggio della seconda guerra mondiale?)”
Amo


Amo il fatto che al mattino, prima di cominciare la giornata, puoi fare colazione al bar, o anche solo prendere un semplice caffè, davanti al mare, controllando istintivamente se è calmo o se è mosso, e se, nelle giornate limpide di primavera, per caso si vede la Corsica, come se invece di andare in ufficio dovessi salpare per qualche avventurosa traversata.
Il fatto che, quando sono invitata a cena da amici milanesi, e porto in omaggio mezzo chilo di focaccia, se la sbranano in cinque secondi e si litigano l’ultimo pezzetto.
Ebbene sì, è proprio così, io non ho mai capito il perché, ma la focaccia che si trova fuori dai confini della Liguria non è focaccia.
Cos’altro amo?
Il fatto che, durante tutta l’estate, tra la mattina (in ufficio) e il pomeriggio (in ufficio), volendo, puoi andare in Corso Italia, metterti il costume, sdraiarti in riva al mare e fingere per un’ora di essere in vacanza in Costa Azzurra.
Il bello poi è che, comunque, anche se non lo fai mai, solo sapere che puoi farlo, rende più leggero il fatto di rimanere in città durante i mesi estivi.
Amo quando compro i cioccolatini da Viganotti, e me li sistemano sul vassoio uno ad uno con le pinzette, come se si trattasse di pietre preziose (tra parentesi, trovare il negozio non è affatto semplice e rende l’impresa ricca di fascino).




Passeggiare a Boccadasse nelle mattine d’inverno, quando non c’è nessuno in giro a parte i gatti (numerosi) che si infilano tra le barche, e i pescatori che riparano le reti da pesca.
Amo il fatto che, a Boccadasse, il tempo sembra essersi fermato, non ci sono stabilimenti balneari, né ombrelloni, sdraio, e simili.
Solo il mare, la spiaggetta di sassi, i gozzi in secca, e la vista che, nelle giornate più limpide, fa sembrare vicinissimo il monte di Portofino.
Infine, amo smisuratamente le Trofie al pesto e la focaccia al formaggio di Recco che, in dieci minuti di autostrada, posso andare a mangiare proprio a Recco (e se volete saperne di più sul cibo genovese, leggete qui).
A chi lo dici!!!
Io sono innamorata di Genova! e spesso faccio innamorare anche gli altri! 😉
Lo so, lo so, è per questo che devi aprire anche tu un blog…