Andare a pranzo o a cena fuori, quando si è in viaggio in una metropoli con i bambini, non è sempre facilissimo; tuttavia, con un po’ di ricerca, qualche dritta, e dopo un certo numero di esperienze negative, siamo riusciti a trovare dei punti di riferimento più che validi, che ormai costituiscono dei must nei nostri viaggi.

Ecco i cinque posti preferiti dai folletti per andare a cena fuori, rispettivamente a Milano, Londra, Parigi, New York e Miami.

Premetto che, dei tre folletti, uno solo è più o meno onnivoro (quello di mezzo) e disposto ad assaggiare cose nuove; gli altri due, se fosse lasciato alla loro discrezionalità, si nutrirebbero unicamente con tre o quattro alimenti di loro gradimento (sempre gli stessi).

Ciononostante, i posti di seguito indicati sono gettonatissimi da tutti e tre per il mix di cibo, atmosfera, divertimento e non so che altro, e costituiscono ormai meta fissa, quando ci capita di tornare da quelle parti.

Milano

Ham Holy Burger, Via Palermo, 15  

Ham Holy Burger è un posto molto accogliente dove si mangiano, su tavoli di legno, ottimi hamburger di carne italiana selezionata (presidio Slow food) e secchiellini di patate fritte di varie fogge e dimensioni, tagliate a mano, a sfoglia, e a spicchi.

Ma ai tre folletti Ham Holy Burger piace per una sola ed unica ragione: si ordina con l’iPad.

Oltretutto, l’iPad non viene sequestrato dopo avere formulato e spedito l’ordinazione con il tasto “invia” (cosa che, di per sé, riscuote già moltissimo successo), ma viene lasciato in dotazione per tutta la durata della cena (o del pranzo), cosicché loro, dopo abile contrattazione, riescono sempre a spuntare due o tre partite a Minecraft in cambio di un certo numero di bocconi di carne.

Londra

Burger & Lobster, 29 Clarges Street, Mayfair 

Burger & Lobster non è un posto prettamente da bambini, ma ha il grande vantaggio di unire nello stesso contesto aragosta (che solitamente piace ai genitori), con hamburger e patatine (che solitamente piacciono ai bambini).

Inoltre, per mangiare l’aragosta, i genitori vengono dotati, oltreché di pinze varie per aprire le chele (per me oggetti diabolici), di enorme bavagliolo da legare intorno al collo, cosa che diverte moltissimo i folletti, specialmente quello piccolo, che di solito è l’unico a dover indossare qualcosa intorno al collo per non sporcarsi.

Anche qui, i tavoli sono di legno e il servizio piuttosto semplice e privo di fronzoli, cosa che agevola le operazioni (noi non andiamo mai via da un ristorante senza avere rovesciato almeno un bicchiere di coca cola, quindi l’assenza di tovaglie inamidate è un bel vantaggio).

Parigi

Léon de Bruxelles, 131 Boulevard Saint Germaine 

Léon de Bruxelles è una catena che, nella sola Parigi, possiede diversi locali, tutti in posizione molto comoda; il mio preferito, è quello in Boulevard Saint Germaine, un po’ per la zona in cui si trova, un po’ per il fatto che è piuttosto spazioso.

Da mangiare c’è un unica cosa, molto francese (o forse, in realtà, ancor di più, belga), cioè Moules et Frites.

Però i moules sono preparati in centomila modi diversi e, a seconda del tipo prescelto, cambia il colore del pentolino con il quale vengono serviti.

Inoltre, si mangiano per lo più con le mani e le patatine fritte sono a volontà.

Questo particolare finale è sufficiente, da solo, a destare l’interesse del folletto piccolo che non ha la minima intenzione di assaggiare i moules, ma si sfama molto volentieri con le frites (oltre che con qualche altro piatto del menù bambini, comunque sempre presente).

New York

Eataly, 200 5th Avenue 

A New York, ai folletti piace andare da Eataly, vicino a Union Square.

Sospetto che gli piaccia perché, dopo tanti giorni di cucina americana, non disdegnano il fatto di trovare la pasta, i ravioli, il gelato, la focaccia, il prosciutto crudo, il formaggio Grana e tutte le atre cose che normalmente loro mangiano a casa, e che in America non è così semplice trovare.

Ma effettivamente, la soluzione di Eataly, che permette sia di acquistare, sia di consumare i prodotti sul posto, trovo che sia molto comoda quando si gira per Manhattan da ore, e i folletti cominciano a lamentarsi per il mal di piedi e la stanchezza (unico neo, l’affollamento costante del locale, a tutte le ore).

Inoltre, ulteriore vantaggio non da poco, Eataly si trova non lontano da Max Brenner, 841, Broadway, il regno della cioccolata, che ricorda La fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka, dove vale la pena farsi un giro, sempre e comunque.

Miami

Bubba Gump, Wet Seal, 401, Biscayne Blvd 

Bubba Gump è il ristorante di Forrest Gump, o meglio, la catena di ristoranti presente in quasi tutti gli U.S.A., ispirata al film con Tom Hanks, dove si mangiano i gamberetti che, nel film, sono l’oggetto dell’attività di Bubba e Forrest.

Per citare le parole di Bubba “il gambero è un frutto del mare, te lo puoi fare arrosto, grigliato, al forno, saltato, c’è lo spiedino di gamberi, gamberi con cipolle, zuppa di gamberi, gamberi fritti in padella, con la pastella, a bagnomaria, gamberi con le patate, gamberi al limone, gamberi strapazzati, gamberi al pepe, minestra di gamberi, stufato di gamberi, gamberi in insalata, gamberi e patatine, polpette di gamberi, tramezzini coi gamberi…e questo è tutto, mi pare”.

A Miami, Bubba Gump è molto carino, perché si trova nel porticciolo turistico di Bayside ed ha un dehor, all’esterno, dall’atmosfera molto estiva e tropicale.

Ai bambini piace perché alle pareti ci sono i teleschermi con le scene del film (che loro fanno a gara a ricordare), e perché, sparsi qua e là, si trovano tutti i must della pellicola: la panchina di Forrest, la valigetta con i cioccolatini (per continuare con le citazioni, “mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!”), le racchette da Ping Pong, e così via.

Anche in questo caso, non è che i bambini si strafoghino di gamberetti, ma si divertono e, generalmente, stanno bravi per tutta la serata.

Se volete altri indirizzi per cenare nelle grandi Metropoli, potete leggere gli altri post che ho scritto, cominciando da questo su Manhattan, cliccando qui.