Infine, con un po’ di ritardo, ecco l’ultimo post relativo al viaggio ad Hong Kong con i bambini; è rimasto per ultimo perché riguarda un argomento a parte, ovvero la sosta di un giorno e due notti a Dubai, ma non poteva mancare per completare il nostro diario di viaggio.
Quello di Dubai, come già accaduto in altre occasioni, è uno stopover, durante il viaggio di andata per Hong Kong.
Dunque non abbiamo molto tempo, giusto due notti con un giorno in mezzo, ma siamo già stati qui, e quindi cerchiamo di ottimizzare il nostro tempo, scegliendo alcune cose mirate da fare che si prestano all’occasione.
Dubai
Dubai è grande, la classica città tutta grattacieli e autostrade, che si gira in auto, perché le distanze da percorrere sono sempre molto vaste.
Noi alloggiamo a Dubai Marina, e dall’aeroporto ci facciamo portare lì direttamente con un taxi, che in questa città è uno dei mezzi di trasporto più comodi.



Una cosa che ho notato viaggiando per il mondo è che ogni città ha i mezzi di trasporto più indicati; a volte la scelta sorge spontanea, altre volte no. Mi è capitato un sacco di volte di sbagliare e di cercare un treno dove era meglio un pullman o di spendere inutili soldi per un taxi dove era più logico prendere la metro.
Il che significa perdere un sacco di tempo; molto importante quindi, secondo me, capire prima quale mezzo è preferibile utilizzare per visitare una città (a Los Angeles, ad esempio, senza una macchina non vai da nessuna parte).
Lungo il tragitto in taxi osserviamo i grattacieli tutti illuminati che si snodano lungo la strada che costeggia il mare, da nord a sud, la metropolitana sopraelevata supermoderna, e notiamo il fatto che la città sia tuttora in costruzione, ed in grandissima espansione.
Arriviamo a Dubai Marina di sera tardi, quindi abbiamo giusto il tempo di mangiare un hamburger e andare a dormire.
Dubai Marina
La prima cosa che facciamo appena svegli, dopo la colazione, è un giro a piedi nell’area di Dubai Marina.
Da un lato c’è la spiaggia, con dietro la passeggiata, e tantissimi negozi e locali, il tutto molto curato (anche se, a dire il vero, il mare non è la cosa che ci conquista di più, rispetto ad altre occasioni).
Dall’altra parte c’è una specie di laguna, con il porticciolo turistico, bellissimi yacht attraccati ai moli, grattacieli che si specchiano nell’acqua e ristoranti di ogni tipo.
Alcuni locali hanno tavolini all’aperto, ma si intuisce che qui, per la maggior parte dell’anno, le temperature raggiungono livelli tali che l’unico rimedio è rimanere all’interno con l’aria condizionata.
Gironzolare per Dubai Marina è senz’altro piacevole e rilassante, ma la nostra passeggiata non può durare a lungo perché ci aspetta il nostro prossimo ed imperdibile impegno: salire in cima al Burj Khalifa, uno dei grattacieli più alti del mondo.


Burj Khalifa
Mi ha sempre fatto ridere questa cosa.
Tutti i bambini, in età prescolare, hanno una particolare predilezione nel gioco; generalmente, ad alcuni piacciono i treni, ad altri le macchine, i dinosauri, le scavatrici.
Due dei miei tre folletti (grande e piccolo) seguono, o hanno seguito, questo schema, ed hanno amato principalmente le macchinine ed i trenini, ma il folletto di mezzo no, lui ha sempre amato follemente ed incondizionatamente una sola cosa: i grattacieli.
Il che, oltre a farci acquistare un numero imprecisato di libri sui grattacieli di tutto il mondo e svariati souvenir che troneggiano nella sua camera da letto, ha fatto si che noi, in qualunque città del mondo ci troviamo, dobbiamo obbligatoriamente “salire” da qualche parte.
E’ dunque evidente che, trovandoci a fare uno stopover di ventiquattrore a Dubai, il nostro primario obiettivo non può che essere quello di salire sul Burj Khalifa, che, oltre ad essere uno dei grattacieli più alti del mondo ed avere un meraviglioso osservatorio tra il 124 e 125 piano, è stato anche set di Mission Impossible 4, una delle pellicole preferite in casa nostra (ça va sans dire).
Osservatorio
Piccola notazione: per salire sul Burj Khalifa è consigliabile prenotare ed acquistare preventivamente il biglietto di accesso sul web; questo consente di avere un orario di entrata, che non elimina completamente il problema code (la security comporta comunque un certo rallentamento), ma semplifica enormemente il tutto.
Inoltre, poiché l’accesso è attraverso il Dubai Mall, conviene recarsi sul posto con un certo anticipo, perché il Dubai Mall è enorme, e raggiungere il punto preciso di ingresso agli ascensori per l’osservatorio richiede un certo tempo.
Una volta superati i controlli, l’esperienza è veramente unica.


Gli ascensori salgono velocissimi, ed in pochi secondi si viene catapultati al 125 piano dove le immense vetrate consentono una vista davvero incredibile sul paesaggio circostante: mare, città, deserto.
Ma la cosa più emozionante di tutte è che una scala conduce al piano inferiore, dove si trova una terrazza all’aperto (ovviamente circondata da alte vetrate di protezione), che permette di sperimentare la sensazione del contatto con l’aria a quella altitudine.
Ovviamente, sconsiglio l’esperienza a chi soffre di vertigini.
Noi ci tratteniamo parecchio, io per fotografare tutto il fotografabile, i folletti per giocare a Mission Impossible 4.
Dubai Mall
Poichè il Burj Khalifa si trova all’interno del Dubai Mall, la naturale prosecuzione della giornata prevede di visitare questo enorme centro commerciale, che si presenta come una vera e propria città al coperto.
Al di la del fatto che il Dubai Mall è il paradiso dello shopping, si intuisce che quello dei Mall è un sistema per resistere al clima torrido della città.
In estate (ma anche in primavera inoltrata), infatti, le temperature superano i quaranta gradi e creare una città “artificiale” dotata di aria condizionata, è forse l’unico modo per consentire di uscire di casa.
Pensandoci, riflettiamo su quanto siamo fortunati a vivere ad una latitudine che ci permette di fare un giro fuori quando e come ci pare, durante tutto l’anno.
Il Mall è scintillante, come un po’ tutto da queste parti, e al suo interno si trova veramente di tutto; negozi, un gigantesco Acquario, ristoranti di tutti i tipi e “food court”, punti di ritrovo arricchite da opere d’arte contemporanea.
Io perdo letteralmente la testa nel reparto scarpe (mai viste tante, e così belle, tutte insieme).


Cenare a Dubai
Per la nostra serata cerchiamo di organizzarci. A Dubai, per cenare, si trova qualsiasi tipo di soluzione, qualunque tipo di cucina, e dunque basta scegliere; tuttavia, generalmente, ci si sposta da una località all’altra con la macchina, e quindi bisogna sapere esattamente dove andare.
Gironzolare in cerca di un posticino carino dove mangiare, come di solito amiamo fare, non è infatti semplice in una città fatta prevalentemente di grattacieli ed autostrade.
Individuiamo un locale che conosciamo già, perché fa parte di una catena presente in altre città del mondo, ovvero Burger & Lobster, e prenotiamo un tavolo.
Il problema è che il taxista, al quale ci affidiamo, non riesce a trovarlo, e ci scarica in un altro posto, a noi completamente sconosciuto, davanti ad un grattacielo diverso, in mezzo ad un’autostrada.
Dopo un primo momento di incertezza, decidiamo di cambiare i piani, iniziamo a camminare (senza sapere minimamente dove siamo) e, come spesso accade, troviamo, per caso, un posto ancora migliore di quello che avevamo in mente.
Si tratta di un ristorante argentino, Gaucho (www.gauchorestaurants.com), veramente fantastico, come ne abbiamo visti solo a Buenos Aires; non è un ristorante arabo, né tantomeno caratteristico del luogo, ma ha le bistecche più buone del mondo, e risolve perfettamente la situazione.
Questo nelle foto invece è il famosissimo Nusr-et



E questo è Nobu



Ti è piaciuto visitare Dubai con me? Se vuoi leggere ancora di questa magnifica città puoi leggere questo post qui
E se vuoi scoprire Doha puoi dare un’occhiata qui.
Trackback/Pingback