In Spagna non si possono non provare le tapas.
Trovo che sia un modo di mangiare molto moderno, oltreché conviviale; non più primo, secondo, e dessert individuali, ma (volendo) assaggini “per il tavolo”, con possibilità di provare tante cose diverse.
L’idea di condividere il cibo con gli amici è gradevole, e la possibilità di ordinare un po’ di tutto rende più semplice e meno impegnativa la scelta; in fin dei conti, se una cosa non piace, si può sempre mangiare un po’ più di quell’altra.
Nell’interno
Un modo per assaggiarne di fantastiche, è quello di inerpicarsi in uno di quei paesini tutti bianchi dell’Andalusia, con le stradine assolate in salita e i cortili delle case decorate dagli azulejos (ce ne sono a decine).
Se avete fortuna, in cima al dedalo di viuzze, si aprirà una piazzetta con la chiesa, anche quella bianchissima, e con un piccolo bar con i tavolini fuori e l’oste sulla porta dalla faccia simpatica che parla soltanto spagnolo.
Ecco, lì le tapas non possono che essere fantastiche: jamon tagliato sul momento, pomodori succosi, frittura di acciughe, croquetas di pesce e verdura, crostoni al formaggio di capra con miele e graniglia di nocciole.
Sulla costa
Se invece siete sulla costa, l’ideale è fermarsi in uno dei numerosi chiringuiti che popolano il lungomare.
Se riuscite a schivare le località più turistiche, troppo affollate e di conseguenza meno affascinanti, potete imbattervi in uno scenario molto gradevole, tipo quello di San Pedro de Alcantara: mare pulito, anche se scuro e freddo, palme, passeggiata a mare con spiaggia libera attrezzata, e piccole capanne con il tetto di paglia.
L’ideale è fermarsi all’ora del tramonto, per gustarsi un aperitivo in uno dei locali a ridosso della spiaggia (si chiamano proprio tapas bar).
Qui le tapas sono per lo più a base di pesce: gamberetti appena pescati, pesciolini fritti, olive condite e, sullo sfondo, la rocca di Gibilterra che si staglia all’orizzonte.
In città
La versione metropolitana delle tapas è sicuramente all’altezza di tutto il resto.
Nel centro di Siviglia, tra le vie pedonali del centro storico, nei dintorni della Cattedrale e dell’Alcazar, ci sono numerosi locali ultramoderni, con arredamento minimal, illuminazione di design, e musica alla moda.
Sardine alla griglia, crostoni con le verdure, bruschette con salsa di pomodoro, e l’onnipresente jamon iberico, offrono un’interpretazione contemporanea delle tapas (questo per stare leggeri, ma ovviamente anche molto altro); il tutto accompagnato da ottima cerveza.
Infine, se siete presi da un attacco di nostalgia delle tapas spagnole, mentre siete dall’altra parte dell’oceano, a Miami, in South Beach, c’è il fantastico ristorante The Bazaar dell’Hotel SLS.
L’arredamento è firmato da Philippe Starck: tavoli scuri, colonne bianche decorate da scritte nere, luci colorate sui toni del rosso; inoltre, musica in sottofondo e tapas rivisitate dallo chef di alto livello, da scegliere dal ricchissimo menù in base all’ingrediente principale.
Una versione delle tapas decisamente luxury, difficile da dimenticare.