Ovviamente, se si dispone di più tempo è meglio, ma Istanbul è una città molto bene organizzata e in un trikend (o week end lungo che dir si voglia), si riescono a vedere un sacco di cose, con l’aiuto di una buona guida e di un po’ di suggerimenti degli amici che ci sono già stati.
Inoltre, dettaglio non da poco, con la Turkish Airlines si viaggia benissimo; i voli sono puntuali e si mangia anche bene (particolare non trascurabile).

La prima impressione è quella del mix.
Istanbul è una città miscuglio, dove però ogni componente mantiene molto bene la propria identità.
E’ orientale e occidentale, antica e moderna, tradizionale e all’avanguardia, piena di ristorantini caratteristici, ma anche di locali ultramoderni e molto cool, e, di conseguenza, unica nel suo genere.
E’, e rimane, una grande metropoli, con tutti i problemi del caso (ad esempio il traffico), ma anche con le prospettive e i fermenti che solo le grandi metropoli sono in grado di offrire.
Ecco cosa si riesce a fare, più o meno, in un trikend, con una buona dose di organizzazione e tre folletti al seguito.
Un salto al bazar delle spezie



Innanzitutto il concetto di bazar è di per se molto divertente: strade, stradine, vicoli e vicoletti, negozi e negozietti, bancarelle con merce di tutti i tipi, un sacco di gente che cammina, parla, contratta, compra.
Il fatto che il bazar sia coperto e delimitato nello spazio dà un po’ la sensazione del labirinto, ma non è claustrofobico.
Il più caratteristico e particolare è il bazar delle spezie, che sono tantissime, divise in tanti mucchietti, una più bella e colorata dell’altra.
Si possono acquistare e mettere in sacchettini sottovuoto, trasportabili in aereo (anche se, a dire la verità, una volta trasferite nella cucina di casa, perdono un po’ del loro fascino).
L’unica cosa complicata, con tre folletti dietro, è ammirare estasiati le spezie (ma quante ce ne sono?) e contemporaneamente guardare i bambini, che tendono a infilarsi in tutti gli anfratti che trovano.
Una mini crociera sul Bosforo in battello
Funziona più o meno così.
Bisogna andare al porto, dove si trovano una serie di battelli di varie fogge e dimensioni.
Qui si viene assaliti da “buttadentro” armati di dépliant, a caccia di turisti, che propongono varie soluzioni, comunque in generale abbastanza economiche; in alternativa, presso la stazione marittima, ci sono proposte più istituzionali.
Con un pizzico di fortuna, si può trovare il battello giusto, e fare una mini crociera molto carina; la vista della città di Istanbul dal mare è veramente bella e si possono ammirare sia la parte europea, sia quella asiatica, stando comodamente seduti (a voler essere sinceri, se fatto a Gennaio, come nel nostro caso, fa un tantino freddo).

Un giro nel quartiere dei genovesi
Partendo da Piazza Taksim si può raggiungere a piedi il quartiere dei genovesi, che ricorda effettivamente il centro storico di Genova, con un dedalo di vicoli dal profumo salmastro, stretti e in discesa, che arrivano fino al mare.
Bellissima la torre Galata, sulla quale si può anche salire, che si trova un po’ a sorpresa sbucando in una piazzetta tra una stradina e l’altra, e molto caratteristico il ponte che porta nel quartiere di Sultanahmet, tutto pieno di persone che pescano, con la canna da pesca, nel canale sottostante.
Una visita più lunga nel quartiere di Sultanahmet





Un grande vantaggio di Istanbul, per chi programma una visita lampo, è che molte delle cose da vedere sono concentrate nel raggio di poche centinaia di metri, nel quartiere di Sultanahmet, e si possono quindi visitare con facilità, girando tranquillamente a piedi, e spostandosi in poco tempo da una parte all’altra.
Aya Sofia, Moschea Blu, Topkapi e Cisterna Basilica, sono molto ravvicinate tra loro, il che rende piuttosto facile orientarsi e fare programmi, anche disponendo di poco tempo, e con bambini dietro.
Passando da un posto all’altro, vale senz’altro la pena di fermarsi a fare una pausa in una delle numerose pasticcerie che si trovano nella zona, per assaggiare tutti quei dolcetti turchi, dal nome impronunciabile e dal gusto squisito, che colorano le vetrine.
Una cena in un locale super cool
Istanbul è piena di locali alla moda, che non hanno nulla da invidiare a città come Parigi e Londra, che meritano di essere provati (procurandosi una baby sitter per la serata).
Molti sono collocati in punti della città dove si può godere una fantastica vista.


Tra questi: Sunset Grill & Bar, nel quartiere di Besiktas (Kuruçesme Mh, Yol Sokak no 2), un po’ in collina, con bellissime vetrate e vista dall’alto della città e del ponte sul Bosforo, di notte tutto illuminato.
Le caratteristiche sono l’arredamento ultramoderno e la musica lounge, oltre naturalmente alla cucina, prevalentemente a base di pesce, sia nella versione internazionale, sia in quella giapponese, con ottimo sushi e sashimi; bello anche il locale bar (a fianco), piuttosto affollato, per aperitivi e dopocena.
L’esperienza mancata è quella dell’Hammam che tutti suggeriscono di provare, ma con i bambini mi sembrava proprio impossibile; però, rigirando la frittata, mi resta una buona scusa per tornare a Istanbul al più presto.
Vi è piaciuto esplorare Istanbul con me?
Se volete scorpire un’altra città piena di fascino, leggete questo post sul mio trikend a Marrakech, cliccando qui.
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